Habitat: dentro Paisley Park, la casa-studio-concert hall di Prince

Un luogo rappresentativo di tutto ciò che Prince Rogers Nelson, in arte Prince, era musicalmente. Così fu concepito nel 1985 Paisley Park, residenza, studio di registrazione e luogo di performance ed espressione, oggi meta di pellegrinaggio per i fan e per gli appassionati di musica provenienti da tutto il mondo. Un perfetto esempio di ciò che intendiamo quando parliamo di Habitat: ambiente che parla di sé, con sé, per sé.

Il concept: libertà e creatività in tutte le forme possibili

Il complesso di Paisley Park, situato nel sobborgo di Chanhassen, Minnesota, è frutto della sintesi prodotta tra il 1985 e il 1988 dallo studio di architettura BOTO Design Inc. (Santa Monica, California).

Con una estensione di circa 5.100 metri quadrati, è la rappresentazione architettonica dell’ardente e incessante desiderio creativo di Prince, il quale espresse la volontà di dare forma a un luogo senza limiti di alcun genere, in cui poter vivere e lavorare in piena libertà.

 “Mi piace dire che vivo nel mondo, ma non ne faccio parte”.

Si possono utilizzare queste parole dell’artista – venuto a mancare nell’aprile del 2016 – per descrivere Paisley Park: un universo unico nel suo genere, un Habitat vero e proprio, con il quale Prince poteva entrare in comunione per nutrire ed esprimere pienamente i suoi doni ultraterreni, come musicista e come artista.

“Paisley Park rappresenta tutto ciò che sono musicalmente”.

Amore, libertà, connessione, comunità e spiritualità sono e saranno per sempre onnipresenti a Paisley Park.

E quando tocca a Bret Thoeny, architetto della BOTO Design che ha seguito in prima persona la realizzazione di questo Habitat mistico, raccontare su quali bisogni espressi da Prince si è basata la progettazione, ecco che tutto diviene ancora più chiaro:

“Ho incontrato Prince nel 1985. La sua idea era di avere a disposizione uno studio di registrazione di livello mondiale, un grande palcoscenico sonoro per le riprese e le prove dei suoi tour, oltre che per il design e la produzione dei suoi costumi: un concetto decisamente progressista per l’epoca. Con la mia esperienza in studio di registrazione e le idee visionarie di Prince, ho potuto creare una piattaforma architettonica in grado di rendere reale il suo sogno per il complesso di 55.000 piedi quadrati, il tutto declinato nel colore prediletto da Prince: lo stilosissimo viola.”

Un progetto guidato da un bisogno umano: condividere

Paisley Park è stata la culla in cui hanno visto la luce album iconici come Lovesexy, Batman, Diamons & Pearls, The Gold Experience, The Black Album, Sign O’ The Times ed Emancipation, e i più recenti PLECTRUMELECTRUM, ART OFFICIAL AGE e HITNRUN Phase 1 & 2.

Grazie alla presenza di un sound stage enorme e di uno spazio eventi dedicato, qui Prince ha registrato anche moltissimi film, incluso Graffiti Bridge e il concerto di fine anno Rave Un2 The Year 2000.

Durante la sua vita, la superstar ha aperto spesso le porte di Paisley Park ad altri artisti (Stevie Wonder, Madonna, R.E.M., Aretha Franklin, James Brown) e al pubblico per performance improvvisate e maratone di set live sopra al Sound Stage o nelle stanze dell’NPG Music Club.

Anzi, è proprio il caso di dire che Prince, nella progettazione del suo personale regno viola, ha fortemente voluto che si tenesse in considerazione una visione fondamentale: Paisley Park un giorno sarebbe stato proprio a disposizione del pubblico, totalmente aperto agli esterni.

E così è da fine 2016.

Fan provenienti da tutto il mondo affollano i luoghi di Paisley Park attraverso tour organizzati allo scopo di poter entrare in diretto contatto con l’atmosfera che per più di 30 anni ha attorniato Prince ispirandolo, rassicurandolo, facendolo sentire nel proprio personalissimo Habitat da condividere.

Paisley Park visto dall'esterno

Gli ambienti di Paisley Park

Ingresso
Dischi d’oro e dischi di platino, frammenti di lettere di cordoglio firmate Famiglia Obama, il Love Symbol divenuto marchio distintivo del grande artista, con quegli occhi ipnotici ed enigmatici che ti seguono ovunque tu ti muova. Questi sono i preziosi complementi che accolgono i visitatori a lasciar intendere da subito che ci si sta addentrando in un luogo mistico, da rispettare.

Atrio
Le pareti sono dipinte per assomigliare a cieli blu sotto ai quali si dispongono divani e poltrone, ovviamente nell’inconfondibile tinta viola.
Questo è il luogo che accoglie i quattro album Dirty Mind, Controversy, Diamonds & Pearls e Sign o’ the Times accanto a una Telecaster e alle strofe scritte di Soft and Wet.
Il vero fulcro dell’ambiente è però l’urna – lavorata artigianalmente per somigliare essa stessa a Paisley Park – dove le ceneri di Prince sono sacralmente conservate. Tutto attorno le colombe tanto care al musicista tubano dalle loro gabbie nelle balconate al piano superiore.

Ufficio
Trascorrere qualche minuto in piedi di fronte alla minuscola scrivania dove Prince sedeva incastonato nella sua minuscola sedia è un’esperienza quasi intimidatoria.

Editing Bay
Gli archivi digitali di Paisley Park, un’area dedicata alla visione di video inediti che ritraggono performance di Prince mai trasmesse al pubblico, rimaste custodite qui per anni.

Studio A
Lo studio dove Prince ha registrato la sua musica nei tardi anni Ottanta. L’area ospita una batteria Linn e un Oberheim DMX (componente chiave del classico sound anni Ottanta firmato Prince), appunti scritti a mano sul suo progetto finale: un album jazz destinato alla Blue Note Records.

Stanza Purple Rain
Originariamente una sala prove per la danza, oggi questo spazio ospita artefatti dall’era in cui Prince divenne a tutti gli effetti una superstar mondiale, inclusa la motocicletta usata nel film drammatico Purple Rain, un cappotto viola e una camicia arruffata, la copia della sceneggiatura del film, l’Oscar per la Miglior Colonna Sonora, e una delle tastiere utilizzare nel lungometraggio.

Stanza Under the Cherry Moon / Graffiti Bridge
Lo spazio dedicato ai successivi due film mette in mostra gli splendidi outfit in bianco e nero, amplificatori e strumenti dal tour Parade, una motocicletta e l’outfit utilizzati nel sequel di Purple Rain: Graffiti Bridge.

Hallway
La hall decorata da Prince in persona, con poster e foto incorniciate che raccontano anno dopo anno la carriera dell’artista dal 1978 al 1996. Lo spazio ospita anche moltissimi dei premi vinti nel corso della sua vita, come Grammys, AMAs, l’uomo sulla luna simbolo degli MTV Music Awards, e via dicendo.

Stanza del Pianoforte
Il pezzo forte qui è uno splendido Chanel Pegasus, pianoforte dotato di un sistema di apertura del coperchio controllato elettronicamente.

Palcoscenico / Concert Hall
Uno spazio indimenticabile e familiare per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assistere a una delle performance che Prince ha tenuto a Paisley Park. Oggi ospita strumenti e outfit utilizzati in diversi tour, incluso il pianoforte custom costruito per il Piano and Microphone tour.

NPG Music Club
L’intimo spazio lounge dove Prince teneva feste danzanti private è oggi adornato da video caleidoscopici e il muso dell’auto che compare sulla copertina di Sign o’ the Times.

Stanza della Finale
Qui si può rivivere la performance tenuta da Prince per l’halftime al Superbowl del 2007, nonché ammirare una selezione dei tantissimi fan art e memorials lasciati sul cancello di Paisley Park per commemorare la morte dell’artista.

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